Tagliolini

Il giro del mondo della pasta fresca

La pasta fresca non è una esclusiva italiana, anzi! Sono millenni che con gli orientali ci contendiamo l'origine di questo alimento, che esiste in entrambe le culture gastronomiche e che spesso ha punti in comune ma anche differenze fondamentali.

Sul magazine 'Pasta&Pastai' abbiamo iniziato a esplorare queste visioni alternative della pasta fresca nel mondo, raccontando le differenti caratteristiche che un semplice impasto di acqua e farina può avere alle diverse latitudini.

Per esempio, se pensiamo ai ravioli, di sicuro ci ritroviamo in Italia, ma allo stesso tempo possiamo pensare alla Cina, al Giappone e alla Corea, tre Paesi che hanno trovato in questo tipo di pasta ripiena un modo di creare sempre ricette diverse, da una stessa concezione di base.

Jiaozi in cinese e in giapponese, gyoza in coreano, questi ravioli sono fagottini cotti al vapore ripieni di carne e verdure avvolti con una pasta non troppo sottile, formata da acqua e farina, sigillata con la pressione delle dita e ondulata, a formare una sorta di fiore.

Si consumano intinti nella salsa di soia con aggiunta di aceto, aglio, zenzero, aceto di riso, o accompagnati da salsa piccante o olio di sesamo.

 

Ma c'è un'altra pasta che in Italia ha una versione e nel mondo un'altra: i nostri spaghetti, che nel mondo orientale si chiamano noodles. L'origine di pezzi sottili di pasta a forma di spago che vengono spesso essiccati e poi cotti è difficile da individuare. I primi spaghetti erano chiamati 'vermicelli', e da secoli si discute se siano stati inventati dai cinesi o dai siciliani: oggi si ritiene che si siano diffusi indipendentemente, in entrambe le aree geografiche.

Ma quali sono i noodles più alla moda? Sicuramente i Lamian, spaghetti di farina di grano e acqua originari di Lanzhou, capoluogo della provincia nordoccidentale di Gansu. Il nome deriva da due termini messi insieme: 'la' significa tirare e 'mian' tagliolini, e pare che questa prelibatezza si trovi già in un codice della dinastia Ming del 1504. La loro preparazione è complessa e richiede grande maestria: lavorati a mano con energia, si ottengono sbattendo più volte e scenograficamente un'unica palla di impasto su un piano, che viene poi tirata a mano per conferire a massima elasticità e tagliata solo quando viene raggiunta la lunghezza desiderata dei noodles.

Da dove abbia esattamente origine la pasta, però, non è dato sapere con certezza. Gli storici dell'alimentazione stimano generalmente che l'origine della pasta provenga dai paesi del Mediterraneo: a portare in Sicilia l'usanza di cucinare pasta secca sono stati gli Arabi, anche se era già presente la tradizione, tutta romana, di mangiare pasta fresca, come la lagana, una specie di grande lasagna impastata con lattuga, aromatizzata con spezie e fritta nell'olio di oliva. Già tra il 1200 e il 1300 a Genova si produceva pasta secca in grandi quantità, mentre a Napoli il passaggio della pasta ad alimento popolare avvenne solo alla fine del 1500, quando cominciò a essere venduta nei chioschi lungo le strade, e mangiata con le mani, liscia o condita con il formaggio.

Da ovunque arrivi, noi siamo sicuri di una cosa: è comunque uno dei piatti più buoni del mondo!

Fotografia: Jessica Leone

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